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    Guida completa all’Ethereum mining: Tutto quello che devi sapere

    13.08.2025 26 letto volte 1 Commenti
    • Ethereum mining consiste nell'utilizzare la potenza di calcolo dei computer per risolvere complessi problemi matematici e validare le transazioni sulla blockchain.
    • Dal passaggio a Ethereum 2.0 e al meccanismo Proof of Stake, il mining tradizionale con le schede grafiche non è più possibile sulla rete principale.
    • Prima di investire in hardware o software per il mining, è fondamentale informarsi sui cambiamenti tecnologici e sui rischi legati al consumo energetico e alla redditività.

    Cos’è il mining di Ethereum Classic dopo il passaggio a Proof of Stake

    Cos’è il mining di Ethereum Classic dopo il passaggio a Proof of Stake

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    Il passaggio di Ethereum (ETH) al meccanismo di consenso Proof of Stake nel 2022 ha segnato una svolta radicale: il mining tradizionale di ETH è diventato impossibile, lasciando migliaia di miner a interrogarsi sul futuro delle proprie infrastrutture. Tuttavia, Ethereum Classic (ETC) ha mantenuto il protocollo Proof of Work, offrendo una vera ancora di salvezza per chi possiede hardware da mining, soprattutto GPU di fascia alta.

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    Il mining di Ethereum Classic oggi significa validare transazioni e aggiungere nuovi blocchi alla blockchain di ETC utilizzando il protocollo Etchash, un’evoluzione dell’algoritmo Ethash. La differenza non è solo tecnica: la community di ETC ha scelto di preservare la filosofia originale del mining decentralizzato, offrendo continuità e stabilità ai miner che cercano alternative concrete dopo l’addio di ETH al PoW.

    Questa scelta ha portato a un incremento della hashrate globale su ETC, rendendo la rete più sicura ma anche più competitiva. Il mining su ETC oggi richiede attenzione costante ai parametri di rete (difficoltà, DAG size, epoch), una selezione accurata dell’hardware e la capacità di adattarsi rapidamente alle variazioni di prezzo e reward. Insomma, chi vuole restare nel gioco del mining deve conoscere a fondo le dinamiche di ETC, perché qui si gioca una partita completamente diversa rispetto all’era pre-Merge di Ethereum.

    Differenze tecniche tra Ethereum (ETH) e Ethereum Classic (ETC) nel mining

    Differenze tecniche tra Ethereum (ETH) e Ethereum Classic (ETC) nel mining

    Le divergenze tra ETH ed ETC nel mining sono ormai nette e vanno ben oltre la semplice scelta del protocollo di consenso. Mentre Ethereum ha abbandonato completamente il mining con il passaggio a Proof of Stake, Ethereum Classic continua a utilizzare un sistema Proof of Work, ma con alcune modifiche tecniche chiave.

    • Algoritmo di mining: ETC impiega Etchash, una variante aggiornata di Ethash, progettata per garantire compatibilità con le GPU ma con parametri di DAG (Directed Acyclic Graph) più gestibili nel tempo. ETH, prima del Merge, utilizzava Ethash puro.
    • DAG size: Su ETC la dimensione del DAG cresce più lentamente rispetto a quanto accadeva su ETH, permettendo alle GPU meno recenti di restare operative più a lungo.
    • Block reward e tempi di blocco: ETC offre una ricompensa per blocco attualmente di 2,56 ETC, con tempi di blocco medi di circa 13 secondi. ETH, prima del passaggio a PoS, aveva una reward e una frequenza di blocco diverse, influenzate anche da meccanismi come EIP-1559.
    • Resistenza agli ASIC: Etchash è stato pensato per mantenere una maggiore resistenza agli ASIC rispetto ad altri algoritmi, ma la situazione evolve e alcuni ASIC compatibili sono comunque presenti sul mercato.
    • Compatibilità software: Le mining pool e i software di mining devono essere aggiornati per supportare Etchash, mentre molti tool storici per ETH non sono più utilizzabili o necessitano di modifiche.

    Queste differenze tecniche rendono il mining su ETC un’attività distinta, con proprie sfide e opportunità, rispetto a ciò che era il mining su Ethereum fino al 2022.

    Vantaggi e Svantaggi del Mining di Ethereum Classic (ETC) nel 2024

    Pro (Vantaggi) Contro (Svantaggi)
    Il mining su ETC è ancora possibile dopo il passaggio di Ethereum a Proof of Stake Elevata concorrenza e aumento continuo della difficoltà di rete
    Le GPU meno recenti possono essere riutilizzate, grazie a una DAG size più lenta a crescere Profitto minore rispetto ai periodi d’oro del mining su ETH
    Algoritmo Etchash più resistente agli ASIC rispetto ad altri algoritmi Consumo energetico significativo, impattando i guadagni netti
    Community attiva e disponibilità di guide e tool di supporto Bisogno costante di monitorare hardware, software e parametri di rete
    Possibilità di aggregare potenza di calcolo tramite numerose mining pool Commissioni di pool che riducono i guadagni effettivi
    Redditività migliorabile con la scelta di hardware ed overclock ottimale Necessità di aggiornamenti frequenti di driver e tool di mining
    Scelta tra numerose GPU compatibili e facilità di rivendita sul mercato dell’usato Fluttuazione del prezzo di ETC che può azzerare i profitti in breve tempo

    Algoritmi di mining: Ethash ed Etchash spiegati con esempi pratici

    Algoritmi di mining: Ethash ed Etchash spiegati con esempi pratici

    Quando si parla di mining su Ethereum Classic, è fondamentale capire come funzionano gli algoritmi coinvolti. Ethash era l’algoritmo originario di Ethereum, progettato per essere memory-hard e quindi più adatto alle GPU che agli ASIC. Etchash, invece, rappresenta una sua evoluzione specifica per ETC, con alcune differenze cruciali.

    • Ethash: Richiede che ogni GPU abbia una quantità minima di memoria (VRAM) sufficiente a caricare il cosiddetto DAG. Ad esempio, per minare ETH prima del Merge, servivano almeno 4 GB di VRAM, ma la dimensione del DAG cresceva col tempo, rendendo obsolete molte schede video. Il processo prevede che il miner scarichi il DAG, esegua calcoli hash e cerchi di trovare una soluzione valida per il blocco.
    • Etchash: Adattato per ETC, riduce la crescita della DAG size e ne modifica la generazione, consentendo a GPU meno recenti di continuare a minare. Un esempio pratico: una GPU con 4 GB di VRAM che non può più minare ETH, può invece lavorare ancora su ETC grazie a Etchash. L’algoritmo mantiene la struttura di base di Ethash, ma con parametri diversi che favoriscono la longevità dell’hardware.

    Un miner che utilizza una RX 580 4GB oggi può essere completamente tagliato fuori dal mining di ETH, ma trova nuova vita su ETC. In pratica, basta configurare il software di mining (come PhoenixMiner o lolMiner) con l’algoritmo Etchash e collegarsi a una pool ETC per iniziare subito a minare. Questa differenza, apparentemente tecnica, ha un impatto enorme sulla scelta dell’hardware e sulla strategia di mining a lungo termine.

    Come valutare difficoltà della rete, hashrate e DAG size nel mining di ETC

    Come valutare difficoltà della rete, hashrate e DAG size nel mining di ETC

    Per chi vuole davvero ottimizzare il mining di Ethereum Classic, la valutazione di tre parametri chiave è indispensabile: difficoltà della rete, hashrate e DAG size. Ognuno di questi influisce direttamente sulla redditività e sulla scelta dell’hardware.

    • Difficoltà della rete: Indica quanto è complicato trovare un nuovo blocco. Se la difficoltà aumenta, servono più calcoli e quindi più potenza di calcolo per ottenere una ricompensa. Questo valore cambia dinamicamente in base al numero di miner attivi: più miner, più difficoltà. Monitorare la difficoltà è fondamentale per capire se conviene continuare a minare o se è meglio aspettare momenti più favorevoli.
    • Hashrate: Rappresenta la potenza totale di calcolo della rete, espressa in TH/s. Un hashrate elevato significa più concorrenza tra i miner, ma anche una rete più sicura. Il tuo hashrate personale, invece, determina quante probabilità hai di ricevere una ricompensa. Confrontare il proprio hashrate con quello globale aiuta a stimare realisticamente i guadagni attesi.
    • DAG size: La dimensione del DAG (Directed Acyclic Graph) stabilisce quali GPU possono ancora minare ETC. Se la DAG size supera la memoria disponibile sulla scheda video, quella GPU diventa inutilizzabile per il mining. Controllare regolarmente la crescita della DAG size permette di pianificare aggiornamenti hardware e prevenire brutte sorprese.

    Valutare questi parametri non è solo una questione tecnica: è la base per prendere decisioni rapide e informate, soprattutto in un mercato che cambia alla velocità della luce. Ignorare anche solo uno di questi aspetti può significare passare da un mining profittevole a uno in perdita in pochissimo tempo.

    Scelta dell’hardware ottimale: guida completa alle migliori GPU per il mining di Ethereum Classic

    Scelta dell’hardware ottimale: guida completa alle migliori GPU per il mining di Ethereum Classic

    La selezione della GPU giusta può fare la differenza tra un mining redditizio e uno che brucia solo corrente. Oggi, la competizione su Ethereum Classic richiede un’analisi dettagliata di prestazioni, consumi e longevità delle schede video. Non tutte le GPU sono uguali: alcune eccellono per efficienza energetica, altre per hashrate puro, altre ancora per il miglior rapporto qualità-prezzo.

    • NVIDIA GeForce RTX 3070: Eccellente equilibrio tra consumo e potenza, con un hashrate medio di circa 60 MH/s su Etchash. Consigliata per chi vuole una soluzione versatile e relativamente facile da reperire.
    • AMD Radeon RX 6800: Offre prestazioni di punta, spesso superiori ai 64 MH/s, e si distingue per la buona efficienza energetica. Ideale per chi punta al massimo rendimento.
    • NVIDIA GeForce RTX 3060 Ti: Hashrate intorno ai 55 MH/s, consumi contenuti e prezzo competitivo. Perfetta per chi vuole ottimizzare il budget senza rinunciare a prestazioni solide.
    • AMD Radeon RX 5700 XT: Nonostante non sia di ultimissima generazione, rimane una delle scelte più affidabili, con circa 54 MH/s e ottima stabilità operativa.
    • AMD Radeon RX 6600 XT: Scelta popolare per piccoli rig, grazie a consumi bassissimi e una resa di circa 32 MH/s. Ideale per chi vuole iniziare senza investimenti esagerati.

    Un aspetto spesso sottovalutato è la gestione termica: le GPU più potenti tendono a scaldare parecchio, quindi serve un sistema di raffreddamento adeguato per evitare throttling e danni a lungo termine. Inoltre, la disponibilità di memoria VRAM deve essere sempre superiore alla DAG size attuale, altrimenti la scheda diventa inutilizzabile per il mining di ETC.

    In sintesi, la scelta della GPU va fatta considerando non solo l’hashrate, ma anche il consumo elettrico, la durata stimata e la facilità di rivendita sul mercato dell’usato. Un mix di questi fattori permette di costruire un rig efficiente, pronto a resistere alle fluttuazioni del mercato e alle evoluzioni dell’algoritmo Etchash.

    Configurazione e ottimizzazione delle GPU: parametri, benchmark e tool indispensabili

    Configurazione e ottimizzazione delle GPU: parametri, benchmark e tool indispensabili

    Per ottenere il massimo dal mining di Ethereum Classic, la configurazione delle GPU non può essere lasciata al caso. I parametri chiave da regolare sono core clock, memory clock, power limit e fan speed. Un overclock ben calibrato della memoria, spesso superiore a quello del core, porta a incrementi notevoli nell’hashrate, mentre la riduzione del power limit abbassa i consumi senza penalizzare troppo le prestazioni.

    • Core clock: Un valore moderato evita instabilità e sprechi energetici. Su molte GPU, abbassare leggermente il core clock riduce il consumo senza impattare l’hashrate.
    • Memory clock: L’aumento della frequenza della memoria è il vero segreto per spingere l’hashrate su Etchash. Attenzione però: ogni modello ha un limite di stabilità diverso.
    • Power limit: Impostare un limite di potenza ottimale permette di trovare il miglior equilibrio tra efficienza e prestazioni. Troppo basso? La GPU diventa instabile. Troppo alto? I costi energetici salgono alle stelle.
    • Fan speed: Una gestione intelligente delle ventole mantiene le temperature sotto controllo e allunga la vita della scheda.

    Per testare e confrontare le configurazioni, i benchmark sono indispensabili. Utilizzare tool come NiceHash QuickMiner o lolMiner consente di monitorare in tempo reale l’hashrate e i consumi. Database online come Overclocking Database offrono profili già testati da altri miner, utilissimi per chi vuole partire subito con settaggi affidabili.

    Non dimenticare il monitoraggio costante: software come HWinfo o MSI Afterburner permettono di tenere d’occhio temperature, consumi e stabilità. Aggiornare regolarmente i driver e il BIOS della GPU può risolvere bug e migliorare la compatibilità con i software di mining più recenti.

    Come funzionano i mining pool per ETC: criteri per scegliere quello più redditizio

    Come funzionano i mining pool per ETC: criteri per scegliere quello più redditizio

    I mining pool per Ethereum Classic operano aggregando la potenza di calcolo di molti miner, così da aumentare la probabilità di trovare blocchi e ricevere ricompense più regolari. Ogni pool adotta un proprio sistema di distribuzione dei premi, che può incidere notevolmente sulla redditività finale per il singolo partecipante.

    • Metodo di pagamento: I sistemi più diffusi sono PPLNS (Pay Per Last N Shares) e FPPS (Full Pay Per Share). PPLNS premia in base alle ultime condivisioni valide, spesso risultando più vantaggioso per chi mina a lungo termine. FPPS, invece, offre pagamenti più costanti e prevedibili, ma può includere commissioni leggermente superiori.
    • Commissioni del pool: Le fee variano solitamente tra l’1% e il 2%. Un pool con commissioni troppo alte può erodere i guadagni, ma attenzione: fee basse non sempre equivalgono a maggiore redditività se il pool è poco affidabile o instabile.
    • Stabilità e uptime: Un pool con uptime vicino al 100% garantisce che la potenza di calcolo non venga mai sprecata. Anche brevi interruzioni possono comportare perdite di profitto, quindi la reputazione tecnica del pool è fondamentale.
    • Frequenza e soglia di pagamento: Alcuni pool pagano quotidianamente, altri solo al raggiungimento di una certa soglia di ETC. Se si mina con poca potenza, meglio scegliere un pool con soglia bassa per ricevere pagamenti più frequenti.
    • Dimensione del pool: Pool molto grandi offrono pagamenti più regolari ma con premi mediamente più bassi per share. Pool più piccoli possono risultare più variabili, ma a volte premiano di più nei periodi fortunati.
    • Supporto e trasparenza: Un’interfaccia chiara, statistiche dettagliate e un servizio di assistenza reattivo sono segni di un pool affidabile. La trasparenza sui pagamenti e sulla distribuzione delle ricompense è un altro fattore chiave.

    La scelta del pool più redditizio non è mai definitiva: il mercato cambia, le condizioni tecniche evolvono e ciò che oggi è vantaggioso potrebbe non esserlo domani. Valutare periodicamente le proprie opzioni, magari testando più pool con piccoli importi, è la strategia più saggia per chi vuole massimizzare i profitti nel mining di ETC.

    Esempio pratico: calcolo della redditività mineraria di Ethereum Classic oggi

    Esempio pratico: calcolo della redditività mineraria di Ethereum Classic oggi

    Per valutare concretamente se minare Ethereum Classic sia ancora conveniente, è necessario un approccio numerico e aggiornato. Prendiamo come riferimento una GPU di fascia media, ad esempio una NVIDIA RTX 3060 Ti, con un hashrate medio di 55 MH/s e un consumo energetico di circa 120 W.

    • Hashrate personale: 55 MH/s
    • Consumo energetico: 120 W (0,12 kW)
    • Costo energia elettrica: 0,20 €/kWh (valore medio europeo, ma può variare molto)
    • Ricompensa media giornaliera: circa 0,06 ETC (dato attuale, soggetto a fluttuazioni)
    • Prezzo attuale di ETC: 23 USD (convertito in euro circa 21,50 €)

    Facciamo i conti:

    • Guadagno lordo giornaliero: 0,06 ETC x 21,50 € = 1,29 €
    • Costo energetico giornaliero: 0,12 kW x 24 h x 0,20 €/kWh = 0,576 €
    • Profitto netto giornaliero: 1,29 € - 0,576 € = 0,714 €

    Questo calcolo non tiene conto di eventuali commissioni del pool, manutenzione, possibili downtime o variazioni improvvise del prezzo di ETC. Inoltre, il rendimento può cambiare sensibilmente in base al costo dell’energia locale e alle condizioni del mercato.

    In sintesi, oggi il mining di ETC con una singola GPU può generare un piccolo profitto, ma la vera differenza la fanno la scelta dell’hardware, la tariffa elettrica e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del network e del prezzo della moneta. Per chi gestisce più schede o interi rig, la redditività cresce, ma anche i rischi e la complessità gestionale.

    Strumenti utili: calcolatori di mining, database di overclock e comunità di supporto

    Strumenti utili: calcolatori di mining, database di overclock e comunità di supporto

    Affidarsi agli strumenti giusti è spesso ciò che separa un miner improvvisato da uno davvero efficiente. Oggi esistono risorse digitali che semplificano ogni aspetto del mining di Ethereum Classic, dalla stima dei profitti fino all’ottimizzazione estrema delle GPU.

    • Calcolatori di mining: Questi tool online permettono di inserire hashrate, consumi, costo dell’energia e commissioni per ottenere una previsione precisa dei guadagni netti. Alcuni calcolatori avanzati aggiornano in tempo reale i dati di mercato e includono simulazioni per diversi scenari di prezzo. Un esempio molto usato è WhatToMine, ma ne esistono altri specifici per ETC che offrono dettagli sulle pool e la difficoltà attuale.
    • Database di overclock: Portali specializzati raccolgono profili di overclock testati da altri miner per ogni modello di GPU. Questi database sono fondamentali per trovare rapidamente impostazioni stabili e performanti, evitando tentativi a vuoto che possono danneggiare l’hardware. Le configurazioni migliori vengono spesso aggiornate dalla community e includono dettagli su temperature, consumi e stabilità.
    • Comunità di supporto: Forum, gruppi Telegram e server Discord dedicati a ETC rappresentano una miniera di consigli pratici, guide passo-passo e soluzioni ai problemi più comuni. La forza di queste community sta nella condivisione di esperienze reali, segnalazioni di bug nei software di mining e discussioni sulle strategie più efficaci. Entrare in contatto con altri miner permette di restare aggiornati su novità tecniche e cambiamenti improvvisi del network.

    Integrare questi strumenti nel proprio workflow significa non solo risparmiare tempo, ma anche reagire più velocemente alle evoluzioni del mercato e alle sfide tecniche che il mining di Ethereum Classic presenta ogni giorno.

    Consigli finali per massimizzare efficienza e profitti nel mining di Ethereum Classic

    Consigli finali per massimizzare efficienza e profitti nel mining di Ethereum Classic

    • Analizza regolarmente i trend di mercato: Non limitarti a monitorare il prezzo di ETC, ma osserva anche i movimenti delle fee di transazione e i cambiamenti nella difficoltà di rete. Picchi improvvisi possono offrire opportunità di profitto extra, soprattutto se riesci a reagire rapidamente.
    • Automatizza la gestione del rig: Utilizza script o software di watchdog per riavviare automaticamente il mining in caso di crash o cali di performance. Questo riduce i tempi morti e assicura una produzione costante, anche quando non sei davanti al PC.
    • Diversifica la strategia di payout: Se il pool lo consente, imposta soglie di pagamento personalizzate in base alle condizioni di mercato. In periodi di alta volatilità, può essere più vantaggioso accumulare ETC e vendere solo in momenti favorevoli.
    • Ottimizza la ventilazione e la disposizione fisica dei rig: Un ambiente ben aerato e una disposizione intelligente delle GPU riducono il rischio di surriscaldamento e prolungano la vita dell’hardware. Non sottovalutare l’importanza di filtri antipolvere e pulizie periodiche.
    • Monitora i costi nascosti: Oltre all’energia elettrica, considera anche eventuali spese per manutenzione, sostituzione di componenti e aggiornamenti software. Un foglio di calcolo aggiornato ti aiuta a tenere sotto controllo la reale redditività nel tempo.
    • Valuta la possibilità di partecipare a progetti di staking paralleli: Alcuni servizi consentono di mettere a rendita i guadagni in ETC, generando interessi aggiuntivi senza interrompere l’attività di mining.
    • Restare aggiornato sulle evoluzioni tecniche: Segui blog di settore, changelog dei software di mining e annunci ufficiali della community ETC. Le novità possono impattare direttamente sulla tua strategia e sulla scelta dell’hardware.

    Un approccio flessibile, basato su dati aggiornati e automazione intelligente, permette di affrontare le sfide del mining di Ethereum Classic con maggiore sicurezza e di cogliere al volo le migliori opportunità di profitto.


    FAQ essenziali sul mining di Ethereum Classic

    Cosa serve per iniziare a minare Ethereum Classic?

    Per iniziare a minare Ethereum Classic sono necessari: una GPU compatibile e performante, un PC o rig di mining, un indirizzo wallet ETC, un software di mining aggiornato e l’iscrizione a una mining pool affidabile. È importante anche verificare che la memoria VRAM della GPU sia superiore alla DAG size attuale.

    Quali sono i parametri più importanti da monitorare nel mining di ETC?

    I parametri fondamentali sono: hashrate personale e globale, difficoltà della rete, dimensione del DAG e consumi energetici della GPU. Tenere d’occhio questi valori permette di ottimizzare la redditività e di prevenire cali di profitto dovuti a cambiamenti improvvisi della rete.

    Come si sceglie la GPU migliore per il mining di Ethereum Classic?

    La scelta della GPU ideale si basa su un equilibrio tra hashrate, efficienza energetica, costo di acquisto e longevità. È consigliabile consultare database di benchmark e profili di overclock, valutando anche i costi operativi legati all’energia elettrica e la compatibilità con Etchash.

    Perché è importante il mining pool e come sceglierlo?

    Il mining pool permette di unire la potenza di calcolo con altri miner, ottenendo ricompense più regolari. Nel selezionare un pool conta il metodo di pagamento (PPLNS, FPPS), le commissioni applicate, la soglia di pagamento, l’uptime e la trasparenza del servizio.

    Come si calcola la redditività e quali strumenti sono utili per il mining?

    La redditività si calcola considerando hashrate, consumi, costo dell’energia e prezzo attuale di ETC, sottraendo eventuali commissioni di pool. Sono fondamentali i calcolatori di mining online, i database di overclock e le community di supporto per confrontare strategie e risolvere problemi tecnici.

    La tua opinione su questo articolo

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    Molto interessante tutta la spiegazione sulle differenze tra Ethash ed Etchash, soprattutto la parte sulla resistenza agli ASIC, che spesso non viene approfondita abbastanza. Secondo me però sarebbe stato utile qualche dettaglio in più proprio su come i vari ASIC stanno entrando anche nel mining di ETC, perché ultimamente si sente di più dall'estero che stanno aumentando anche lì e io resto con tanti dubbi se valga ancora la pena puntare solo su GPU. Su Reddit alcuni dicono che i nuovi ASIC fanno concorrenza seria anche alle GPU più spinte, quindi la "resistenza" forse è relativa e rischia di diventare solo una questione di tempo.

    Mi è piaciuto che il pezzo sottolinea l'importanza della velocità della DAG size, che è una delle cose che mi ha fatto rivalutare altro hardware che avevo ormai dato per "vecchio". La mia vecchia RX 570 da 4GB l’ho rimessa in funzione solo dopo aver letto un articolo simile e averci provato: non è che ora mi cambia la vita ma almeno non è un soprammobile.

    Sui pool: giustissimo che la scelta è tutt’altro che statica, spesso basta un cambio di fee o una modifica alle regole interne e subito si perde qualcosa. Personalmente faccio lo switch almeno una volta al mese, anche solo per test. Da quando i guadagni sono calati, serve davvero stare sempre con un occhio sulle statistiche.

    Una cosa che aggiungerei: alla lunga, specialmente per chi comincia ora, non è mai da sottovalutare il rischio che tutto sto sbatti per la configurazione sia vanificato se il prezzo dell’ETC crolla di botto. Magari tra due mesi non riusciamo nemmeno più a coprire i costi della corrente, chi lo sa... Un po’ la legge della giungla, chi si adatta sopravvive, e chi si ferma si spegne!

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    Riassunto dell'articolo

    Dopo il passaggio di Ethereum a Proof of Stake, il mining tradizionale è possibile solo su Ethereum Classic tramite l’algoritmo Etchash e con sfide specifiche.

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    Suggerimenti utili sul tema:

    1. Comprendi le differenze tra Ethereum e Ethereum Classic: Dopo il passaggio di Ethereum a Proof of Stake, solo Ethereum Classic permette ancora il mining tramite Proof of Work. Informati sulle differenze tra Ethash (usato da ETH) e Etchash (usato da ETC) per scegliere hardware e software compatibili.
    2. Valuta accuratamente la difficoltà di rete e la DAG size: La difficoltà della rete e la dimensione del DAG influenzano direttamente la redditività e la possibilità di utilizzare GPU meno recenti. Tieni sotto controllo questi parametri per sapere quando è il momento di aggiornare l’hardware.
    3. Scegli hardware ottimale e configura correttamente le GPU: Seleziona GPU che offrono un buon equilibrio tra hashrate, consumi e costo iniziale. Ottimizza i parametri come core clock, memory clock e power limit per massimizzare l’efficienza, utilizzando tool come MSI Afterburner e database di overclock.
    4. Affidati a mining pool affidabili e valuta le fee: Unisciti a pool con commissioni basse, buon uptime e sistemi di pagamento adatti alle tue esigenze (PPLNS o FPPS). Confronta più pool e monitora regolarmente la redditività per adattare la tua strategia.
    5. Utilizza strumenti digitali e resta attivo nella community: Sfrutta calcolatori di mining (come WhatToMine), forum e gruppi Telegram/Discord per ottenere supporto, aggiornamenti tecnici e consigli pratici. Questo ti aiuterà a ottimizzare i profitti e a reagire rapidamente ai cambiamenti del mercato e della rete.

    Fornitori a confronto (tabella comparativa)

     
      Infinity Hash Hashing24 Cryptotab Browser Mining NiceHash
    Struttura tariffaria trasparente
    Commissioni basse
    Efficienza energetica
    Supporto 24/7
    Flessibilità contrattuale
    Buone recensioni dei clienti
    Misure di sicurezza
    Scalabilità
    Conformità normativa
    Più sedi
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